CALDO E LAVORO: CHI FARÀ RISPETTARE GLI ACCORDI?
Tavolo di confronto tra il Ministro del Lavoro Calderone e le parti sociali per stilare alcune misure preventive contro il rischio emergenza climatica in ambito lavorativo. I lavoratori di diverse categorie sono esposti in questi mesi a temperature elevate durante i turni di lavoro e rischiano la vita per l’eccessivo caldo. Pensiamo a chi lavora nelle fonderie, ai muratori e soprattutto la comparto agricolo. Il Governo in accordo con le parti sociali ha stilato un protocollo, al momento sarebbe una bozza, che impone alle Imprese tutele nei confronti dei lavoratori esposti al rischio colpi di calore. In sintesi le aziende dovranno munire i luoghi di lavoro; di aree di ristoro adeguate alle pause, ripensare l’anticipo/posticipo delle lavorazioni , controllare l’idoneità dei dispositivi individuali di protezione rispetto alla stagione in corso, organizzare la possibilità di più pause durante la giornata, la fornitura di bevande e l’accesso all'ombra. Naturalmente le indicazioni sono valevoli anche per i datori di lavoro delle ditte in appalto. Si potrà ricorrere anche ad ammortizzatori sociali dato il possibile rischio di un calo produttivo e di ore lavorative. Chiuso il capitolo novità, conoscendo il mondo del lavoro in Italia e i suoi molti problemi legati alle carenze in ambito sicurezza e sfruttamento chi controllerà il rispetto degli accordi e la tutela nei confronti dei lavoratori a rischio emergenza climatica?