TRUMP, DA NETANYAHU AI DAZI, QUANTI GRATTACAPI
Settimana piena d’impegni per il presidente americano Donald Trump. Tante le questioni sul piatto, dall’incontro con Benjamin Netanyahu alle novità sul tema dazi, passando per l’annuncio del nuovo partito di Elon Musk.
Il premier israeliano nelle scorse ore è atterrato negli Statin Uniti. La situazione a Gaza e il sistema nucleare iraniano sono i temi caldi, al centro del dialogo con il tycoon. “Stiamo lavorando su molte cose con Israele”, ha dichiarato Trump, “una di queste è un accordo permanente con Teheran”. Sul fronte relativo a Gaza, la speranza è invece quella di giungere ad un’intesa per un cessate il fuoco entro la settimana.
Sul fronte dazi, si avvicina la fine del congelamento trimestrale previsto per il 9 luglio. Secondo quanto riferito dall’amministrazione Trump, se non si dovesse giungere ad un accordo con i vari Paesi, a partire da agosto entreranno in vigore le tariffe così come annunciate in pompa magna lo scorso 2 aprile. È per questo motivo che in questi giorni da Washington stanno partendo una dozzina di lettere contenenti le diverse tariffe pensate per i vari Paesi.
Ancora da sciogliere il nodo Musk. L’ormai ex alleato del tycoon ha dichiarato di voler creare un terzo partito, l’America Party, capace di strappare voti al vecchio amico Donald e di conquistare seggi al Congresso. Immediata la risposta del presidente: “Il terzo partito non ha mai funzionato, Musk può divertirsi ma è ridicolo”.
In tutto questo, gli Stati Uniti piangono le decine di vittime dell’alluvione che ha colpito il Texas. Trump punta a farci visita venerdì, intanto però spegne le polemiche scaturite per i ritardi nell’avviso dell’emergenza, negando che la tragedia possa essere avvenuta per colpa dei tagli sul sistema di previsioni e allerta statunitense.