MALTEMPO, PICCOLA TREGUA DOPO UN GIUGNO TORRIDO
L'estate si è presa una piccola pausa in Veneto, ma l'ha fatto a macchia di leopardo e non sempre rispettando le previsioni. Una tregua all'ondata di calore nordafricano, in queste ore, sta attraversando diffusamente la regione, ma se Milano è stata sferzata da una burrasca improvvisa che ha causato anche una vittima, la Liguria è stata spazzata da vento, grandine e mareggiate, la Toscana è stata attraversata da un fronte che ha scatenato ben 27 mila fulmini in dodici ore, in tutto questo buona parte della pianura veneta è stata solamente rinfrescata.
Ad essere colpite, nell'ultimo fine settimana, sono state soprattutto l'area pedemontana, e le province di Verona, Vicenza e Treviso.
Domenica sera – mentre Padova, Rovigo e Venezia aspettavano ancora un po’ di refrigerio – una tromba d’aria ha attraversato dalla Valpolicella all’alto vicentino, costringendo alcune persone ad essere evacuate e abbattendo alberi. Annullati l'ultima serata della Notte Bianca a Vicenza e l'atteso concerto di Sting a Bassano del Grappa. Nella Marca è esondato il fiume Meschio, a Vittorio Veneto, impegnando i vigili del fuoco in una serie di interventi per liberare dalle acque garage e locali interrati. Una forte grandinata ha colpito il Coneglianese, mentre in Cadore l'Alemagna è stata nuovamente chiusa a Fadalto dove sono scattati i sensori di pericolo frane.
Lunedì, dopo qualche schiarita, in serata il ritorno di un nuovo fronte temporalesco in tutto il Nord Italia: l'effetto sarà un drastico calo delle temperature, riportate però alle normali medie del periodo, tra i 28 e i 32° centigradi. Il tutto, però, dopo un mese di giugno caratterizzato infatti da un'ondata di calore epocale, certificato anche dal dato delle bollette: rispetto ad un anno fa, i veneti hanno consumato il 447% in più di energia elettrica, a giugno 2025. Effetto naturale dei condizionatori, rimasti accesi a lungo durante un’ondata diu caldo africano che come una cappa ha portato il veneto a registrare stabilmente circa 4 gradi in più della media. Il cambiamento è reale: nel 2024 l'aria condizionata era rimasta accesa, mediamente, solo tre volte nel mese di giugno. Quest’anno, calcolano le associazioni dei consumatori, le accensioni sono salite a 15.