PROCESSO D'APPELLO A NOVEMBRE PER FILIPPO TURETTA
Il processo di secondo grado per l’omicidio di Giulia Cecchettin si aprirà il prossimo 14 novembre in aula Bunker a Mestre. L’informativa è stata inviata in queste ore alla Procura Generale che in aula sostiene la pubblica accusa , all’Avv. Caruso difensore di Filippo Turetta e ai rispettivi legali dei familiari della vittima. In Corte d’Assise l’obbiettivo annunciato da tempo sarà quello di ottenere le aggravanti di crudeltà e stalking escluse dalla corte nel processo di primo grado così da mettere una pietra tombale rispetto alla pena. Escluse in primo grado di giudizio, la decisione creò un forte clamore mediatico viste le molte prove evidenziate dai legali della famiglia Cecchettin impiegate a sostegno della tesi dell’efferatezza, 75 coltellate inferte in tre luoghi differenti, aggressioni violente e prolungate nel tempo che secondo l’accusa hanno permesso alla ragazzina di intuire l’imminente sua morte . Non solo in sede processuale si è anche cercato di dimostrare l’atteggiamento persecutorio che vedrebbe l’invio di 300 messaggi al giorno da parte di Turetta alla ex, oltre a molte telefonate. Comportamento, che aveva creato un forte stato di ansia e oppressione nella giovane studentessa secondo l’accusa tesi supportata anche grazie a diversi audio messaggi della ragazzina che si confidava con amiche. La battaglia legale in Appello quindi punta senza ombra di dubbio a evitare il rigetto o alleggerimenti della condanna per Turetta condannato in primo grado all’ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto affettivo con la vittima , sequestro di persona e occultamento di cadavere. Le due aggravanti in primo grado sarebbero state ricusate dalla Corte che ha sostenuto che il numero di coltellate è stato causato dall’inesperienza del giovane e che nel caso dello stalking la ragazzina continuava a frequentare Turetta e questo a sostegno che non ne fosse intimorita.