ERGASTOLO PER L’OMICIDA DI “JACK” GOBBATO
Ergastolo. È questa inflitta dalla Corte d’Assise di Venezia a Serghiei Merjievschii, il 38enne moldavo ritenuto responsabile di aver ucciso a coltellate Giacomo “Jack” Gobbato.
Il delitto risale alla sera dello scorso 20 settembre. Gobbato, 26 anni, stava cercando di aiutare una donna vittima di una rapina, insieme all’amico Sebastiano Bergamaschi, rimasto ferito a una gamba.
L’aggressione era avvenuta in strada, a Mestre. Ad uccidere Giacomo Gobbato era stata una coltellata al cuore. L’assassino, secondo quanto emerso, aveva tentato di rapinare anche altre due donne quella stessa sera.
Una delle aggressioni, a poche centinaia di metri dal luogo del delitto, era stata ripresa da un video circolato online. A fermarlo furono alcuni giovani, usciti da un bar lì vicino.
La pm Federica Baccaglini nella sua requisitoria aveva parlato di «freddezza inaudita» e di un «mix tra aggressività estrema e compostezza» da parte dell’imputato.
Per la difesa, invece, non si sarebbe trattato di un omicidio volontario. L’avvocata Zampieri nell’arringa aveva sostenuto come, in una situazione caotica, il colpo non fosse intenzionale.
Nei giorni successivi al delitto, Mestre si era mobilitata. Oltre diecimila persone in corteo per ricordare Jack e chiedere più sicurezza. Lo slogan: “Riprendiamoci la città”.