MOSCA PARLA DI GUERRA MONDIALE, E TRUMP MINACCIA
Avverrà mai il fatidico incontro tra Zelensky e Putin? Il presidente ucraino tenta in tutti i modi di mettere sul tavolo un dialogo diretto, ammettendo anche la presenza degli Stati Uniti come mediatori, se dovesse servire a concretizzare il faccia a faccia.
Ma il presidente statunitense Trump pare essere più un ostacolo ai colloqui, che un garante.
Trump, sul suo social Truth, ha affermato che se non fosse stato per lui, sarebbero successe “un sacco di cose veramente brutte” alla Russia, soffermandosi due volte sul termine “veramente brutte”.
Ha poi accusato Putin in persona di star giocando con il fuoco.
La replica del Cremlino non si è fatta attendere: Medvedev, il vice presidente del Consiglio di Sicurezza russo, già presidente della federazione prima di Putin, ha scavalcato il confine della paura.
Medvedev ha risposto di conoscere lui stesso una cosa “veramente brutta”, la terza guerra mondiale, auspicando che Trump possa capire il concetto.
Se i toni sono alti ma minacciosi più che reali, nel Baltico l’allerta è alta.
La Russia ha effettuato un’esercitazione militare nel Mar Baltico, dispiegando 3000 soldati, due decine di navi da guerra e 25 aerei.
Questo dopo che si sono registrati ingenti spostamenti di truppe russe verso le basi militari al confine con la Finlandia, da poco membro Nato.
Lo stesso ministro russo Lavrov ha dichiarato pubblicamente i timori di molti: la Russia è preoccupata per il rafforzamento ad Est dell’alleanza atlantica, e il potenziamento dei confini è da leggersi in questa chiave.
Intanto Zelensky è arrivato oggi a Berlino, per un colloquio con il cancelliere tedesco Merz, il giorno seguente alla decisione di inviare a Kiev armi senza limitazioni di gittata.