VENETO, 15 RICHIESTE DI SUICIDIO ASSISTITO
Nel Veneto, 15 richieste per il suicidio assistito. L’ha documentato l’associazione Luca Coscioni, dopo aver avuto accesso agli atti delle aziende sanitarie del Paese.
Nell’ultimo biennio, sono state 51 le richieste di suicidio medicalmente assistito presentate dalle varie Regioni italiane. Tra queste spiccano le 15 provenienti dal Veneto, tutte mosse da persone affette da malattie oncologiche, neurodegenerative o con vasculopatie, ovvero gravi infiammazione dei vasi sanguigni.
Il problema? Per le istanze presentate si contato: 1 parere positivo, 8 negativi, 2 rinunce, 2 richieste ancora in corso di valutazione e 2 casi di morte nell’attesa della conclusione dell’iter. In altre parole, solo in un caso c’è stato il parere favorevole.
Si ricorda che il suicidio assistito è una procedura che consente a una persona maggiorenne affetta da una patologia irreversibile e con sofferenze insopportabili di porre fine alla sua vita assumendo autonomamente un farmaco letale.
Il Veneto è stata la prima Regione a discutere la proposta di legge sul fine vita, mai approvata. In quell’occasione, il presidente Luca Zaia aveva sottolineato la necessità di affrontare il tema senza ipocrisie, ricordando che la Corte costituzionale ha già riconosciuto il diritto al suicidio assistito in determinate condizioni.
Alla luce dell’alta percentuale di dinieghi, Zaia ha annunciato l’arrivo di una circolare per uniformare le procedure a livello regionale. L’obiettivo? Evitare disparità di trattamento e garantire, dove possibile, un percorso rispettoso della dignità della persona.