MADE IN VENETO, IL BILANCIO DI CONFARTIGIANATO
In cinque anni l’artigianato veneto ha perso quasi 4000 aziende. Un vero campanello d’allarme, bilanciato, però, dai buoni risultati dell’export.
A dirlo sono i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto. Nel quinquennio che va dal 2019 al 2024 il manifatturiero veneto ha perso ben 3910 aziende. Arrancano soprattutto le imprese del comparto di metalli e minerali (-22%), della moda e del legno arredo.
Bene invece l’export, salito del 22,4 %, dove la parte del leone la fanno la gioielleria, le pietre preziose, gli alimentari e l’informatica.
Insomma, le realtà artigiane del territorio soffrono ancora.
Il presidente di Confartigianato Veneto, Roberto Boschetto, ha parlato di “selezione naturale”; le imprese che hanno resistito sono evolute, ma l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, la difficoltà di trovare manodopera qualificata e il difficile ricambio generazionale hanno rallentato il progresso economico.
A preoccupare è anche il contesto internazionale piuttosto incerto: con i dazi e la conseguente guerra commerciale si andrà incontro a un nuovo scenario.