notizie / 14/04/2025 14:28

LO STUPRATORE DI MESTRE: PERCHÈ LIBERO DI COLPIRE?

Si è avvalso della facoltà di non rispondere, il 45enne Massimiliano Mulas, colui che secondo i Carabinieri sarebbe l’autore della violenza sessuale ai danni di una bambina di soli 11 anni, avvenuta giovedì scorso a Mestre. Il 45enne, recidivo e pluri-pregiudicato per analoghi casi violenza, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, davanti al Gip di Venezia che, dopo l'interrogatorio di garanzia svoltosi nel carcere lagunare, ha convalidato il fermo disponendo la custodia in carcere per l’indagato.

La ragazzina di soli 11 anni era stata inseguita e aggredita a Mestre, la scorsa settimana, mentre stava rientrando a casa dopo la palestra. Era stata presa alle spalle, portata di peso nell'adrone del palazzo e qui seviziata: a salvarla, un'amica che lei stessa, forse presagendo di essere seguita, aveva chiamato al cellulare per chiedere aiuto.

Massimiliano Mulas, 45 anni, originario di Tempio Pausania, in provincia di Sassari, era stato fermato e arrestato poche ore dopo: nella fuga dalla casa della piccola, aveva perso il portafogli praticamente sulla scena del crimine, con i documenti di identità.

Ma la domanda che oggi serpeggia in tutta la comunità, per una vicenda che ha davvero scosso tutta la regione, è come sia stato possibile che lui potesse ancora essere a piede libero, e non sia stato messo in condizione di non nuocere.

La carriera criminale di Mulas è lunga, una lunga sfilza di precedenti specifici per reati sessuali: un predatore nomade, che ha girato l’Italia spinto dai suoi peggiori istinti, e che solamente in Veneto, nel 2006, aveva già subito una condanna ad otto anni per aver tentato di violentare due studentesse in provincia di Padova. Ma negli ultimi trent'anni ha praticamente girato da città a città, tra una condanna e l'altra, e non si è mai fermato.

Non è ovviamente, la nostra, una critica aperta contro qualcuno: l'obiettivo della giustizia è rieducare le persone, e non saremo mai e poi mai del partito di quelli del "buttare via la chiave", o peggio ancora delle prevenzioni fisiche per prevenire il compimento di alcuni reati. Però un dato di fatto, in questo accadimento, è incontrovertibile: la giustizia non ha funzionato. Non solo il 45enne oggi rinchiuso a Venezia era un volto notissimo alle forze dell'ordine, non solo con lui la giustizia non è riuscita ad assolvere il compito di rieducarlo per poi re-immetterlo in società. Gli è stato concesso di poter gironzolare per anni, forse anche pedinando la bimba e studiandone i movimenti, prima di attaccare, e di violentarla sotto casa. La giustizia in questo caso non ha funzionato, e se da qualche parte c'è stato un cortocircuito delle istituzioni, qualcuno dovrà spiegarne il perché.

Logo GruppoTV7

Il Gruppo Editoriale TV7 con quarant'anni di esperienza nel settore televisivo, è una realtà storica nella comunicazione audiovisiva italiana. Con sedi in Veneto e Friuli Venezia Giulia il Gruppo si compone di uno staff giornalistico e tecnico altamente qualificato con un gruppo creativo interamente dedicato alla post-produzione grafica.

Contatti

Tel : 049.8077755

E-mail :
Redazione : redazione@gruppotv7.com
Commerciale :commerciale@gruppotv7.com

Indirizzo :
Via Francesco Scipione Orologio, 2
35129 - Padova

Progetto

© © 2020 GRUPPO EDITORIALE TV7..TUTTI I DIRITTI RISERVATI. - P.iva: 0076970028

Designed using HTML Codex

Il sito web GruppoTV7 NON utilizza cookies proprietari per la profilazione degli utenti. Vengono ad ogni modo utilizzati cookies tecnici e cookies di terze parti per fini statistici (google analytics), pubblicitari (google adsense) e per funzioni aggiuntive (facebook, twitter). Premi su "Accetta Cookies" per accettare il servizio e i cookies stessi.

Personalizza
Informativa estesa cookies
Accetta cookies