IN VENETO LE CARCERI SOFFOCANO: SITUAZIONE CRITICA
È una situazione preoccupante quella che si registra all’interno delle carceri del Veneto. Una realtà confermata anche dal Garante per i Diritti della Persona, Mario Caramel, che negli scorsi giorni ha illustrato, in Commissione Sanità e Politiche Sociali, gli allarmanti numeri del fenomeno. Sono più di 2.700 i detenuti rinchiusi nei nove istituti penitenziari della regione a fronte di una capienza complessiva che mette a disposizione poco più di 1.900 posti. Il tasso di sovraffollamento si attesta quindi al 140%: un risultato che fa valere al Veneto la medaglia di legno nella classifica delle regioni con le carceri più affollate in Italia, subito dietro a Puglia, Lombardia e Friuli. La situazione più critica si registra a Treviso dove si raggiunge il 183% di sovraffollamento.
I disagi all’interno delle carceri non si fermano però a questo aspetto. L’altra grande emergenza è quella dei suicidi. Lo scorso anno sono stati nove di cui quattro a Verona e tre a Venezia. Episodi che difficilmente si arresteranno senza un serio impegno nel supporto psicologico ed un rafforzamento del personale.
Ad oggi in Veneto mancano quasi 160 agenti rispetto allo standard previsto. Una delle misure adottabili è quella di dare incentivi al personale, in particolare quello sanitario, che è disposto a lavorare nelle carceri.
Un’altra delle possibili soluzioni prevede invece un intervento da parte del Governo italiano. Visto che una percentuale rilevante dei detenuti è di origine straniera, l’esecutivo potrebbe stipulare degli accordi con i paesi d’origine dei carcerati per evitare che l’onere ricada sulle spalle dei contribuenti italiani. Gli stranieri sconterebbero quindi la pena nel loro paese d’origine e le carceri italiane diventerebbero così meno affollate.