SEDATO IN CELLA DA MESI: NON C'È POSTO NELLE REMS
Lo scorso 16 dicembre aveva aggredito i poliziotti delle Volanti brandendo un'ascia, e per fermarlo gli agenti erano stati costretti prima ad utilizzare il taser, poi , siccome nemmeno la corrente elettrica era in grado di sedarlo, erano ricorsi a rimedi estremi, sparandogli alle gambe. Oggi, quasi sei mesi dopo, il nigeriano di 32 anni che aveva seminato scompiglio nella zona degli istituti universitari si trova ancora al carcere Due Palazzi. Avrebbe bisogno di una sistemazione diversa e più adeguata alla sua condizione, ma non c'è un unico posto libero in tutta Italia, per accoglierlo.
Per il giudice del tribunale di Padova, l'uomo sarebbe «Socialmente molto pericoloso» e affetto da «scostamenti dalla realtà», e per questo «incapace di intendere e di volere». Quella notte, impugnando un'ascia, era riuscito a tenere sotto scacco ben dodici tra agenti di polizia e carabinieri per quasi un'ora, minacciando di uccidere chiunque lo avesse avvicinato. Accusato di resistenza a pubblico ufficiale e duplice tentato omicidio, avrebbe dovuto essere trasferito dal carcere a una Rems, cioè una struttura sanitaria specializzata nell'accoglienza di detenuti con disturbi mentali. Il problema è che in tutta la Penisola non è stato trovato nemmeno un posto, quindi per ora rimane al Due Palazzi, in custodia cautelare, e sotto sedazione.
La situazione padovana riporta sotto la lente il problema delle Rems (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza) le cui criticità erano già state sollevate dalla Corte costituzionale. Attualmente ci sono 32 strutture di questo tipo in Italia, che dispongono soli 630 posti letto. Eppure ci sono ben 750 persone in lista d'attesa, e 45 detenuti ospitati nelle varie carceri. Una situazione che va risolta, e in fretta.