“COMBATTO PER L’UCRAINA”: MUORE AL FRONTE A 21 ANNI
Aveva deciso di arruolarsi per difendere il suo paese d’origine, nonostante da dieci anni la sua casa fossero l’Italia e Tribano, un comune della bassa padovana.
Ma Artiom Naliato con l’Ucraina aveva sempre mantenuto un rapporto stretto. E dopo l’invasione russa la sua voglia di fare qualcosa di concreto per i suoi concittadini era cresciuta, forte, dentro di sé.
Aveva lasciato la scuola ed era partito per l’Ucraina, ritrovando il fratello che aveva lasciato tanti anni prima. Poi si era arruolato nella Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina. Poche settimane fa era rientrato in Italia salvo poi ripartire per il fronte dopo alcuni giorni. E lunedì si trovava nella mensa di un centro di addestramento vicino a Kiev quando un missile russo lo ha ucciso.
Quando la notizia ha raggiunto l’Italia, ha gettato nello sconforto la cittadina di Tribano, che lo aveva accolto da ragazzino e dove, negli anni, Artiom si era fatto voler bene.
Negli ultimi giorni altri attacchi russi su Odessa hanno ferito decine di persone. Tutto questo mentre gli Stati Uniti minacciano pesanti sanzioni alla Russia se non accetterà un accordo di pace con l’Ucraina entro l’inizio di settembre.
E proprio in queste ore un nuovo incontro tra le due delegazioni a Istanbul, in Turchia, avrà il compito di trovare una soluzione diplomatica per un cessate il fuoco.