LA DIFFICILE STRADA VERSO IL RISPETTO DELLA TERRA
Si celebra oggi, martedì 22 aprile, la Giornata mondiale della terra. Ricorrenza introdotta più di cinquant’anni fa sotto la spinta dell’attivista per l’ambiente John McConnel che durante la conferenza Unesco di San Francisco del 1969 propose di onorare la terra in uno specifico giorno.
Tante sono state le iniziative che anche quest’anno hanno coinvolto gli oltre cento paesi aderenti. Il tema del 2025 è racchiuso dal titolo “Our Power, Our Planet”, un caldo invito ad un’azione collettiva per triplicare l’uso di energie rinnovabili entro il 2030. Una misura più che mai necessaria vista una crisi climatica dilagante e tassi d’inquinamento sempre più alti. Basti pensare che lo scorso anno solo sette Paesi al mondo hanno soddisfatto i requisiti fissati dall’Oms sulla qualità dell’aria.
Una situazione che deve far riflettere e portare a delle azioni da parte di stati e organizzazioni internazionali. In rete sono innumerevoli gli articoli che parlano di responsabilità individuale e collettiva sull’impatto ambientale. Certo è che eventi come il volo spaziale Blue Origin di settimana scorsa lanciano grandi campanelli d’allarme. Un volo suborbitale di poco più di 10 minuti compiuto da sei celebrità ha consumato un’energia paragonabile al fabbisogno annuo di 29 famiglie italiane.
Fa allora un certo effetto dover chiedere alla gente comune di usare cannucce in carta e sacchetti biodegradabili per ridurre il loro impatto ambientale.