PEDEMONTANA, SCONTRO SUI NUMERI
I conti della Pedemontana non tornano e a rimetterci sono le tasche dei cittadini veneti. A lanciare l’allarme è il consigliere regionale di Europa Verde Andrea Zanoni.
La strategia di abbattimento dei pedaggi attuata dalla Regione per aumentare il flusso di traffico sarebbe al momento fallimentare: +8% di traffico nel mese di aprile, per un aumento dei ricavi di soli 700 mila euro quando, sostiene Zanoni, sarebbe stato necessario un aumento di quasi 4 milioni e mezzo per coprire il disavanzo.
Le prospettive? Tragiche, secondo il consigliere di opposizione: più di 6 miliardi di euro di perdite nei 39 anni, il periodo della convenzione stipulata tra la Regione e il Consorzio Sis che ha realizzato l’infrastruttura.
L’accordo, lo ricordiamo, prevede che la Regione incassi i pedaggi ma debba pagare al consorzio un canone annuale fino al 2062.
Una convenzione troppo sbilanciata a favore del privato, e che quindi andrebbe rivista.
Pronta la replica della vicepresidente con delega alle Infrastrutture Elisa de Berti: “La Pedemontana registra aumenti di traffico certificati, reali e costanti. Toglie più di 80 mila veicoli quotidianamente dal traffico dalle strade interne e alleggerisce le arterie autostradali. E’ vero che come Regione abbiamo uscite per 39 anni, ma anche che per altrettanti si incasseranno i pedaggi della Pedemontana, con flussi in crescita. Chi scrive queste note non ha competenza amministrativa o è in malafede”