INFLUENZA, MILIONI DI CONTAGI MA IL PICCO È PASSATO
Durante le feste natalizie, l'influenza stagionale ha picchiato in Veneto in maniera molto forte. Numeri e contagi segnalati in poderosa crescita, ma la buona notizia - dicono i medici - è che il picco dovrebbe essere alle spalle.
Poco male, per tutti coloro che tra Natale e Santo Stefano sono stati costretti a letto con febbre, raffreddore e spossatezza. Prima delle feste natalizie, il sistema di rilevamento della sanità veneta ha segnalato una media di 18,6 contagi ogni mille abitanti, contro i 14 che si erano attestati nella settimana precedente. Si tratta, peraltro, di uno dei picchi più alti mai registrati da quando esiste il monitoraggio regionale: nella stagione invernale 2023-2024, nella stessa settimana di Natale, si erano registrati 18,8 casi ogni mille residenti, ad ora record storico.
Secondo gli analisti, tuttavia, l'ultima settimana del 2025 e la prima del 2026 dovrebbero vedere - come si accennava - un calo nella curva epidemica, e questo grazie anche alle vacanze che portano alla chiusura di molte scuole (tradizionale ricettacolo di trasmissione di virus influenzali e para-influenzali), uffici e luoghi di lavoro: con meno contatti e interazioni, i contagi dovrebbero diminuire. Anche se, per poter tirare un reale sospiro di sollievo, bisognerà aspettare il consolidamento dei dati nei prossimi giorni.
L'andamento del Veneto, in ogni caso, non è un'eccezione e anzi, segue una curva di infezioni respiratorie acute, causata anche dal virus dell'influenza, che in tutta Italia è segnalata in crescita in tutta Italia: prima di Natale si è arrivati in tutta la Penisola, a registrare quasi un milione di nuovi casi settimanali segnalati, con picchi di infezioni più o meno in tutte le fasce d'età ma l'incidenza maggiore nei bambini sotto i cinque anni.
nella parte più anziana della popolazione, invece, a crescere sono purtroppo anche i decessi. Solo nell’ultima settimana, e nella sola provincia di Treviso, sono morti 13 anziani a causa di broncopolmoniti, scatenate dall'influenza stagionale. Il 60% di essi, rileva l'azienda sanitaria della Marca, non era vaccinato contro il virus stagionale: sono le forme più pesanti, purtroppo, quelle che possono rappresentare un problema soprattutto per le persone più fragili.