UCRAINA COME LA CECOSLOVACCHIA NEL 1938
Siamo vicini alla fine del conflitto in Ucraina? Sui campi di battaglia calano le prime proposte di pace.
La prima arriva direttamente da Putin, che vuole il congelamento della linea del fronte.
Il Cremlino cerca così di trattenere i territori finora conquistati, opzione naturalmente respinta da Zelensky.
Anche gli Stati Uniti avanzano il loro disegno per l’armistizio, che prevede un importante ridimensionamento dell’Ucraina.
Donald Trump propone la consegna della Crimea e di altri territori a Mosca, mentre Kiev riavrebbe solo una piccola parte della regione di Kharkiv.
Nei rapporti politici invece, la Russia vedrebbe eliminate le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti.
L’Ucraina avrebbe invece a disposizione una vaga garanzia di sicurezza firmata da altri paesi, che tuttavia non menziona alcuna partecipazione americana.
Anche la ricostruzione del Paese è incerta: si parla di risarcimento, ma il documento non menziona la fonte dei finanziamenti.
Kiev avrebbe poi il divieto di entrare nella Nato, ma la possibilità di entrare nell’Unione Europea.
Donald Trump offre concessioni importanti a Putin, per riservarsi accordi commerciali con la Russia.
Oltre alla Crimea, infatti, Trump ha inserito tra i territori promessi a Putin anche la regione di Zaporizhzhia, dove sorge un’importante centrale nucleare.
Concessioni che ricordano quelle della conferenza di Monaco del 1938.
Nell’occasione, le democrazie occidentali consentirono a Hitler di annettere la reclamata regione cecoslovacca dei Sudeti, con la speranza così di porre fine alle mire egemoniche del Fuhrer.