ORBAN ESCE DALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE
L’amicizia di Netanyahu con Orban crea conflitti in Europa.
In questi giorni il premier israeliano è stato ospitato dall’omologo ungherese, in una visita che ha destato scalpore.
Ricordiamo infatti che su Netanyahu pende un mandato di cattura emesso sul finire dello scorso anno dalla Corte Penale Internazionale, e che l’Ungheria ne è uno Stato membro, ed è quindi tenuta a rispettarne le regole. Il portavoce ufficiale del tribunale dell’Aja ne ha fatto espressa richiesta al premier ungherese.
Orban non si è adeguato al diritto internazionale, ma ha invece annunciato l’uscita dell’Ungheria, annullando l’adesione alla Corte, istituita dal Trattato di Roma.
Trump ha accolto la notizia positivamente, anche perché gli Stati Uniti non appartengono agli aderenti alla Corte dell’Aja.
L’incontro evidenzia come l’Ungheria sia sempre più distaccata dal contesto europeo, sottolineiamo inoltre che esiste un flirt già consolidato con Putin e Trump. Questo episodio non è stato gradito da Bruxelles, e alcuni Stati membri hanno ipotizzato l’applicazione dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea, che prevede la sospensione all’appartenenza dell’Ungheria all’Unione.
Assistiamo a una divergenza inserita in un contesto di un conflitto più grande, dove lo scontro frontale è vanificato dalle singole posizioni dei contendenti, dimostrando che anche la guerra ormai assume connotati globalizzati.