SI PUÒ VIVERE CON MENO DI MILLE EURO AL MESE?
In Italia la retribuzione è un tema caldo. Lo sanno bene 6,2 milioni di dipendenti inquadrati nei settori privati, che ogni mese percepiscono uno stipendio inferiore ai mille euro.
Un salario che non permette di vivere dignitosamente nell’Italia dei rincari generalizzati, ma anche della crescita economica che in questo periodo ha creato tanto ottimismo.
Aumenta il Pil, ma non il compenso dei lavoratori.
A passarsela peggio i dipendenti con contratto a tempo determinato e part-time, il cui reddito annuale medio oscilla tra i 10 e i 12 mila euro.
Non solo stipendi da fame, quindi, ma anche condizioni di lavoro precarie, che non offrono alcuna stabilità e non permettono di pianificare il futuro.
Anche perché spesso i rinnovi contrattuali non arrivano, o arrivano in ritardo.
In Italia, la legge impone che dopo quattro rinnovi, il contratto si trasformi automaticamente in indeterminato.
Più obblighi per il datore di lavoro, che spesso e volentieri preferisce licenziare il lavoratore e ricominciare il ciclo con un’altra figura.
4 dei 5 quesiti del referendum che si terrà l’8 e il 9 giugno chiederanno agli italiani di esprimersi su numerosi aspetti lavorativi: se percepire meno di mille euro al mese è intollerabile, il referendum è il modo migliore per far sentire la propria voce.