L’ALLARME: “CHIMICA A RISCHIO A MARGHERA”
Preoccupazione e allarme sono stati espressi con forza dalle organizzazioni sindacali nel corso di una conferenza stampa al Petrolchimico di Porto Marghera. Al centro delle dichiarazioni, il futuro incerto del sito di Eni Versalis, sul quale, secondo i sindacati, pesano promesse non mantenute e segnali preoccupanti di disimpegno da parte del gruppo energetico.
Secondo quanto emerso, il piano di sviluppo presentato nel 2023 non avrebbe trovato alcuna applicazione concreta, alimentando il timore di una progressiva dismissione dell'area. Una prospettiva che, per i rappresentanti dei lavoratori, significherebbe non solo la perdita di centinaia di posti di lavoro, ma anche un ulteriore colpo all’apparato industriale nazionale.
I sindacati denunciano il rischio che Porto Marghera venga ridotto a un polo dedicato esclusivamente alla logistica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, senza un vero progetto industriale in grado di valorizzare le competenze e le potenzialità esistenti.
La richiesta è chiara: riaprire il dialogo con Eni e mettere al centro un piano di reindustrializzazione serio, sostenibile e capace di creare occupazione. Il messaggio lanciato è rivolto anche al governo e alle istituzioni locali, chiamati a non lasciare solo un territorio che per decenni ha contribuito allo sviluppo economico del Paese.