TELECAMERE PRIVATE, I VIDEO IN VENDITA IN RETE
Video privati, a volte persino intimi, scene di vita quotidiana all'interno delle case registrati con telecamere di videosorveglianza privata. Video non solo personali, ma per questo da maneggiare con estrema delicatezza: erano invece disponibili in rete, sul web, e acquistabili a pagamento attraverso un portale senza scrupoli.
A scoprirlo è stata Yarix, ramo trevigiano addetto alla sicurezza informatica e cibernetica dell'azienda Var Group, e che ha individuato un portale, facilmente accessibile a chiunque attraverso i consueti motori di ricerca, il quale raccoglie migliaia di registrazioni audiovideo, principalmente a sfondo pornografico, trafugati illecitamente da oltre 2.000 videocamere di sorveglianza sparse in tutto il mondo.
Si tratta di quelle telecamere di ultima generazione facili da installare, e controllabili anche dal proprio telefonino, a distanza. Quelkle che una volta erano a circuito chiuso, oggi viaggiano in rete: lavorando come un vero e proprio pirata informatico, chi ha creato il sito dev'essere riuscito a frapporsi tra telecamera e device, e intercettando il segnale a controllarne la trasmissione.
La Polizia Postale, immediatamente avvisata, ha subito avviato le indagini provando a oscurare il portale: operazione non semplice, visto che il dominio risulta registrato nelle isole di Tonga, nel Sud Pacifico.
Le videocamere si trovano in diversi stati del mondo, e i luoghi più disparati come abitazioni private, centri estetici, studi medici, persino camere d'albergo. Il sito consente di visualizzare gratuitamente brevi estratti delle registrazioni, ma anche di acquistare l'accesso diretto alla videocamera e la possibilità di accedere ad ulteriori contenuti, con prezzi che vanno da 25 a oltre 500 dollari. I video sono classificati poi in base al soggetto che vi si ritrova, e tra questi ce ne sono tre rubati in Veneto: sarebbero stati presi tutti da una videocamera in una casa di Verona.
Dopo il caso dei portali a sfondo sessista, una sorpresa ancora peggiore corre sul web. Perché in questo caso, si tratta di videocamere installate per sorveglianza privata interna, ma che si scopre qualcuno possa manomettere e visionare addirittura a distanza. Non è solo una questione di dati personali o di privacy: in ballo ora c'è anche la sicurezza e l'incolumità delle persone finite inconsapevolmente in rete, e che nelle mani sbagliate possono diventare un'arma potente, e non solo di scambio.