L'AUTONOMIA È LEGITTIMA? LA RISPOSTA ENTRO UN MESE
Ci vorrà qualche settimana, per conoscere la decisione della Consulta sulle questioni di costituzionalità riguardanti la legge sull'Autonomia differenziata. A Roma, la Corte Costituzionale ha dato via, martedì mattina, alla maxi udienza sul tema del ddl Calderoli, dopo i ricorsi delle Regioni di centrosinistra Puglia, Toscana, Sardegna e Campania. Dalla giornata di mercoledì, i giudici costituzionali si riuniranno in camera di consiglio, e la sentenza verrà depositata in ogni caso entro metà dicembre, quando la Cassazione deciderà sull'ammissibilità dei referendum abrogativi.
Le due sono questioni nettamente distinte, che il giudizio potrebbe però collegare, anche solo parzialmente. Se le questioni di costituzionalità sollevate da quattro regioni venissero accolte, cadrebbe l'oggetto dei referendum. Se la Consulta decidesse di respingerli, la legge Calderoli rimarrebbe in piedi, e con essa anche il giudizio di ammissibilità dei referendum abrogativi depositati in Cassazione.
Per ora, in attesa della decisione dei giudici, rimangono quindi le opinioni contrapposte. La Corte, nella prima udienza, ha ammesso anche gli interventi di Veneto, Piemonte e Lombardia contro i ricorsi. Una decisione salutata con soddisfazione dal presidente del veneto, Luca Zaia, secondo cui l'ascolto degli avvocati delle regioni favorevoli al ddl autonomia "conferma la correttezza della Regione nella difesa di una legge che delinea il procedimento volto a garantire forme maggiori di autonomia". "Questa legge non toglie garanzie ma cerca di sburocratizzare. La scommessa è far funzionare meglio le cose", ha detto il costituzionalista Mario Bertolissi, avvocato del Veneto. Cui hanno replicato però gli avvocati delle regioni che hanno inviato la questione alla Consulta. "Legge tutt'altro che inoffensiva", ha sentenziato Massimo Luciani, avvocato della Regione Puglia, "che compromette la solidarietà tra regioni è compromette il debito pubblico". Per l'avvocato della della Regione Toscana, Andrea Pertici, la legge Calderoli crea un sistema "finanziariamente insostenibile" e il risultato "e un'autonomia antisolidaristica e inefficiente nel garantire l'accesso ai servizi essenziali". La decisione dei giudici costituzionali è attesa entro metà dicembre.