DONATI AL MUSEO DI ADRIA REPERTI FUNERARI TRAFUGATI
ADRIA RO- È stata consegnata al Museo Archeologico Nazionale di Adria in provincia di Rovigo, una collezione archeologica di 88 reperti recuperata dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale.
La raccolta sequestrata a privati è composta principalmente da manufatti in ceramica, provenienti da rinvenimenti sul territorio italiano, realizzati in Grecia, Magna Grecia ed Etruria datati tra la fine del VII e la prima metà del II secolo a.C. La tipologia dei reperti e il loro ottimo stato conservativo suggeriscono una provenienza da ambiti funerari.
I beni sono stati verificati e sequestrati, nel luglio dello scorso anno, dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, nell'ambito di un'attività ispettiva della Soprintendenza svolta nell'area metropolitana di Venezia, nelle province di Belluno, Padova e di Treviso. A maggio 2024 la Commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto aveva interessato il Nucleo Tpc di Venezia per verificare i titoli di proprietà della collezione.
Da indagini della Procura della Repubblica di Padova, è emerso che i beni erano frutto di scavi clandestini e rinvenimenti fortuiti non denunciati, poi venduti da case d'asta; per un'altra parte dei reperti sono state raccolte informazioni relativamente alla loro detenzione, che arrivano sino agli anni '70.
L'azione di polizia giudiziaria si è avvalsa di esami tecnici sui beni, effettuati dagli archeologi della Soprintendenza, che hanno lavorato insieme ai Carabinieri anche nella ricostruzione della storia della collezione. A febbraio il Tribunale di Padova ha decretato il dissequestro della collezione e la sua consegna alla Soprintendenza. La Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del MiC a marzo ne ha disposto l'assegnazione definitiva al Museo Archeologico Nazionale di Adria.