KIEV CHIEDE NUOVI AIUTI AGLI USA, TRUMP CI PENSA
Negli ultimi giorni, lo sguardo dei grandi leader mondiali è stato rivolto verso la preoccupante escalation in Medio Oriente. Ma nel frattempo la guerra in Ucraina è continuata senza sosta. Martedì un’ondata di attacchi russi ha devastato svariati siti civili: almeno 18 i morti e 200 i feriti. Tra le località più colpite la città di Dnipro, la vicina Samar e la regione di Kherson nel sud del Paese.
Sul piano delle trattative, Zelensky ha avuto un proficuo incontro con Donald Trump a margine del vertice Nato in Olanda. Un colloquio della durata di circa cinquanta minuti, in cui il presidente ucraino ha chiesto al suo omologo statunitense una maggiore quantità di missili Patriot. Il tycoon ha lasciato aperto uno spiraglio per nuovi aiuti verso Kiev ma allo stesso tempo non si è lanciato in promesse avventate. Nel complesso, il meeting è stato gradito da entrambe le parti, con il presidente americano che ha affermato come l’incontro “non sarebbe potuto essere più piacevole”.
La risposta russa non si è fatta attendere a lungo. Il ministro della Difesa, Andrej Belousov, ha affermato che “i tentativi di prolungare le azioni militari, fornendo armi e mercenari all’Ucraina, non faranno altro che aumentare il rischio di destabilizzazione anche in Europa”.
Proprio nel vecchio continente, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, ha autorizzato la firma di un accordo con Kiev per istituire un Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina. “Una firma storica” per il segretario generale del Consiglio d’Europa, Alain Berset, che ha ricordato “come il diritto internazionale debba essere applicato a tutti”. Soddisfatto anche Zelensky che vede dei progressi nel lungo processo che porterebbe al riconoscimento della Russia come Stato aggressore.