ELEZIONI GERMANIA: VITTORIA DELLA CDU E VOLA AFD
Tutto secondo pronostico. Le elezioni tedesche con la più alta affluenza al voto dalla riunificazione della Germania (l’83% degli aventi diritto si è recato alle urne, 5 tedeschi su 6) hanno fornito le indicazioni previste dai sondaggi.
E dunque la vittoria è andata ai grandi favoriti della vigilia, i cristiano-democatici della Cdu/Csu con il 28,6% delle preferenze. Il compito del leader Friedrich Merz, ovvero quello di formare il governo, non sarà però così semplice.
Il secondo partito tedesco è l’ultradestra dell’Afd, che ha raddoppiato le sue preferenze rispetto al 2021 assestandosi al 20,8%. L’Afd è però la formazione con cui nessuno, almeno ufficialmente, ha intenzione di allearsi. Ma se non sarà l’Afd, con chi è disposto ad allearsi Merz?
La risposta più ovvia sarebbe la decaduta Spd dell’ormai ex cancelliere Olaf Scholz, ma i social-democratici, al governo dal 2021, sono stati bocciati su tutta la linea dagli elettori tedeschi con solo il 16,4% delle preferenze ottenute a fronte del 25% di quattro anni fa.
Tutta la cosiddetta “coalizione semaforo” precedentemente al governo (social-democratici, Verdi e Liberali) è stata “punita” dagli elettori teutonici. Mentre i Verdi limitano i danni scendendo al 11,6% (dal 14%), i liberali non entrano neppure in Parlamento, fermandosi al di sotto della soglia di sbarramento del 5%.
Proprio i partiti che non sono riusciti a raggiungere il 5% potrebbero rivelarsi decisivi: in base al sistema elettorale tedesco infatti, quei voti che sarebbero considerati persi vengono in realtà redistribuiti proporzionalmente tra i partiti presenti al Bundestag.
In questo modo, Friedrich Merz potrebbe contare su un’alleanza con la Spd, sommando ai 208 seggi destinati alla sua Cdu i 120 del partito di Scholz. Il risultato porterebbe a 328 seggi, sufficienti per una maggioranza solida (316 seggi compongono la maggioranza in Parlamento) e per evitare lo spauracchio del governo a tre teste con i Verdi o una pericolosa partnership con Afd.
Le sfide che attendono Merz sono ardue: rimettere in moto l’economia tedesca reduce da tre trimestri di recessione, arginare le derive neo-naziste di un’Afd sempre più in ascesa e restituire alla Germania il suo ruolo di condottiera di un’Unione Europea che mai come oggi ha bisogno di una leadership influente e decisa.
Gli occhi del mondo sono puntati sulla Germania.