VENEZIA, SI TUFFA NEL CANALE E VIENE MULTATO
Era intento a nuotare nel canale di San Zandegolà, nel centro di Venezia, quando è stato avvistato da una pattuglia della polizia locale di passaggio. Il ragazzo, alla vista degli agenti, è subito riemerso ed è corso a nascondersi in una calle laterale. Non aveva pensato, però, che i suoi piedi bagnati avrebbero lasciato delle orme sulla pavimentazione, e grazie a queste i vigili sono facilmente riusciti a ritrovarlo.
Per il giovane, un ventenne di Vicenza, è scattata una multa di ben 450 euro e un Daspo urbano di 48 ore: per due giorni non potrà tornare a Venezia. A detta degli agenti, il ragazzo non sarebbe stato ubriaco, né spinto dal desiderio di condividere la propria bravata sui social, come invece in passato il capoluogo veneto ha visto succedere.
Nel marzo dello scorso anno, ad esempio, un ragazzo si era tuffato nel canale di Venezia buttandosi dal tetto di un palazzo in Campo San Pantalon. Un tuffo da più di 10 metri d’altezza, che ha causato scandalo e indignazione sia in città che in rete. E lo stesso era successo ad agosto, quando a tuffarsi addirittura dal Ponte di Rialto era stato un 60enne della provincia di Venezia, sotto i fumi dell’alcol.
Ciò che forse questi buontemponi non comprendono, è che la città di Venezia non è dotata di un sistema fognario tradizionale, per cui il rischio di prendersi infezioni o malattie è molto alto.
Basta pensare, ad esempio, al caso dell’attrice americana Katharine Hepburn, che durante le riprese del film “Tempo d’Estate” girando una scena in cui doveva cadere in un canale, contrasse un'infezione agli occhi che la accompagnò per tutta la vita.