IUS SANGUINIS: UN COMUNE MULTATO PER INEFFICIENZA
Per la prima volta in Italia un piccolo comune dovrà versare un “risarcimento” alle famiglie di tre oriundi italo-brasiliani. Una questione spinosa che da tempo intasa gli uffici di diversi Comuni del Veneto e che vede le scrivanie di alcuni dipendenti comunali ricolme di carte con richieste di cittadinanza per diritto di “ius sanguinis” cioè per discendenza o per nascita diretta, padre o madre italiani. Senza questo riconoscimento, è facile intuire che non si può entrare in possesso di documenti come; passaporto e carta d’identità , avanzare diritti e tutele sul territorio nazionale. Il Tribunale di Verona ha trasmesso le carte a Roma in favore di tre bimbi oriundi discendenti di un emigrato in Brasile e nato nel piccolo comune scaligero in questione. Una sentenza a Roma ha dato ragione, vista la documentazione prodotta, alle tre famiglie richiedenti e ha intimato al piccolo Comune di versare un risarcimento di 100 euro per ogni giorno di ritardo. Questa è la prima volta che viene inflitta una sanzione legata al tema trattato. Il rischio ? Che possano aprirsi nuovi procedimenti risarcitori. Per ovviare alle difficoltà e alla valanga di richieste provenienti in particolare da Paesi come Argentina e Brasile, in cui l’emigrazione veneta in fuga da miseria e povertà è stata notevole, le competenze per disbrigare le pratiche dal 2024 sono in capo al Tribunale di Venezia. Questo per evitare possibili episodi corruttivi e principalmente per ovviare alle difficoltà di alcune Amministrazioni, come nel nostro caso, in cui il Comune in questione dispone di 15 dipendenti operativi solo mezza giornata per 3.500 residenti. Per concludere , meglio accelerare le pratiche o i tre bimbi oriundi costeranno cari alle casse comunali.