TV7 NEXT - AI: UNA COMPAGNA NON UNA SFIDA
Oggi, l'intelligenza artificiale (IA) è al centro di un dibattito che coinvolge tecnologia, etica e futuro. Per capirne meglio le implicazioni, abbiamo intervistato l’ingegnere Franco Scolari, uno dei pionieri nel campo dell’IA, che ci racconta la sua esperienza e la sua visione sul futuro di questa tecnologia.
Nel corso dell'intervista, Scolari ha spiegato che l'IA non è una sfida da vincere, ma una compagna da abbracciare. "La prima volta che ho studiato intelligenza artificiale era più di cinquant'anni fa, al Politecnico di Milano, quando sembrava più una magia che una scienza", ha dichiarato. Oggi, l'IA è diventata parte integrante della sua vita, una "compagna di fiducia" che aiuta a essere più brillanti, veloci e consapevoli nel lavoro quotidiano.
La riflessione dell’ingegnere è interessante: l'intelligenza artificiale non dovrebbe essere vista come una minaccia, ma come uno strumento al servizio dell'uomo. Anzi, Scolari si chiede se l'umanità riuscirà a rimanere umanocentrica nell'era dell’IA o se, al contrario, questa prenderà il sopravvento.
L’etica dell’intelligenza artificiale
Franco Scolari ha anche approfondito il suo impegno nell’etica dell’intelligenza artificiale, un campo che ha sviluppato parallelamente alla sua carriera tecnica. In particolare, ha raccontato un episodio in cui il suo maestro Paolo Benanti, francescano e esperto di etica, gli chiese di paragonare l'intelligenza artificiale a qualcosa di concreto. Scolari rispose che l’IA può essere paragonata all’angelo custode, un concetto che molti conoscono per la sua ubiquità e protezione. La similitudine non è casuale: proprio come l’angelo custode, l’IA è "dematerializzata", sempre presente e in grado di intervenire ovunque ci sia connessione a internet.
In questa riflessione, l'ingegnere sottolinea l'importanza di un approccio etico all’intelligenza artificiale, in cui la tecnologia non si limita a essere un semplice strumento, ma diventa parte della nostra vita, al pari di un consigliere fidato.
L’IA tra destra e sinistra
L’intervista si è conclusa con una riflessione provocatoria: l’intelligenza artificiale è di destra o di sinistra? Scolari, con una punta di ironia, ha affermato che l'IA è "di sinistra", in quanto democratizza la conoscenza e innalza i deboli, permettendo a chiunque di accedere alle stesse informazioni. Inoltre, sottolinea, l'intelligenza artificiale non insegna eccellenza, ma la trasforma, un concetto che suggerisce una visione più progressista e inclusiva della tecnologia.
L’analisi di Scolari non si limita alla semplice funzionalità dell’IA, ma apre un dibattito più ampio su come questa tecnologia influenzerà la società, la politica e la nostra vita quotidiana.