BALNEAZIONE FLUVIALE: AI COMUNI UN KIT SALVA VITE
Vertice in giornata a Treviso tra: Prefettura, Regione, Autorità di Bacino Alpi Orientali, Provincia e Comini. Tema dell’incontro identificare gli strumenti più efficaci per informare e sensibilizzare la popolazione rispetto al rischio balneazione nei fiumi e torrenti. Occhi puntati naturalmente sul fiume Piave, teatro in queste ultime settimane di diverse tragedie per annegamento. Effetto risucchio, correnti a forte velocità e imprevedibili, sifoni, ovvero passaggi naturali o artificiali sott'acqua che possono risucchiare una persona intrappolandola, oltre alle basse temperature che possono provocare sbalzi termici corporei molto gravi. Questi sono alcune delle caratteristiche mortali di alcuni fiumi. I cartelli con i divieti e segnali di pericolo sono da tempo affissi lungo ogni corso d’acqua della penisola ma vengono ignorati. Dopo le tragedie del Piave si pensa a sanzioni pesanti per trasgressori fino a 500 euro. Decisione che sarà presa anche nel padovano nel Comune di Campo San Martino per il basso Brenta. I convenuti al Vertice però concordano su un aspetto. Ok alla proposta di un kit pronto all'uso composto da: locandine informative, grafiche e video per i social e per la segnaletica multilingua ma ciò che urge maggiormente è un cambio culturale tra la popolazione. Immergersi nelle acque di un fiume è un serio rischio lo è anche se a volte non sembra anche l’ambiente circostante. Argini, arbusti , greto , rocce possono trasformarsi in trappole mortali. L’ultima tragedia ha visto morire una 15enne schiacciata da un grosso masso posizionato alla base di uno dei piloni del ponte sul Piave tra Busche e Cesana. La ragazzina con due amiche si era inerpicata tra le rocce per scattare dei selfie , improvvisamente il cedimento che non le ha lasciato scampo. Ferita una delle tre ragazzine, illesa l’altra.