CLAUSURA O SCOMUNICA, IL RITO DEL CONCLAVE
Sabato l’ultimo addio a Papa Francesco. 200mila fedeli hanno reso omaggio a Bergoglio, e ora si pensa alla successione.
Le porte della Cappella Sistina, sede del Conclave, si chiuderanno ufficialmente il 7 maggio.
Secondo la riforma di papa Gregorio VII solo i cardinali sono tenuti a segregarsi per eleggere il nuovo Papa.
La tradizione risale al 1270. Deceduto Papa Clemente IV, gli allora 19 cardinali si riunirono per eleggere il nuovo Pontefice.
L’assemblea, che si teneva a Viterbo, non riusciva a mettersi d’accordo sulla figura del nuovo Papa. La causa: la storica divisione tra guelfi e ghibellini.
Guelfi i cardinali che sostenevano il Papa, ghibellini i filoimperiali.
Dopo 2 anni, la Santa Sede era ancora vacante.
Gli abitanti di Viterbo, esasperati, decisero di segregare i cardinali, chiudendoli in una stanza CUM CLAVE, a chiave appunto, e mettendoli a pane e acqua finché non avessero eletto il nuovo Papa.
Nonostante ciò, ci vollero ugualmente 1006 giorni per eleggere Gregorio X, 184esimo Papa della Chiesa Cattolica.
Dal 1878 la Cappella Sistina è sede del Conclave. Quando si deve riunire, il pavimento della Cappella viene rivestito con il legno, ad indicare il completo distacco dalle faccende della Terra.
I cardinali non possono avere contatti col mondo esterno, per non essere influenzati al momento della votazione.
Finestre oscurate, divieto di dispositivi elettronici e totale silenzio, pena la scomunica.
Il mondo esterno può captare in un solo modo ciò che avviene all’interno della Cappella Sistina.
La classica fumata, nera se il Papa non è ancora stato eletto, bianca se la votazione ha avuto esito positivo.
All’interno della Cappella viene infatti installata una stufa, dove i cardinali bruciano le schede elettorali al termine di ogni votazione.
L’aggiunta di sostanze chimiche conferisce al fumo il classico colore bianco o nero.
In questo conclave, la fumata bianca dovrebbe arrivare presto.
Il Cardinale Bassetti ha fatto intendere che tra gli elettori c’è unità, nonostante siano tanti. 135 i cardinali elettori, di cui 108 eletti da Papa Francesco.
L’ipotesi più accreditata è che il nuovo Papa ricalchi la linea progressista di Francesco, ma solo la fumata bianca darà il responso.